
30 anni di tecnologia di pressatura - L’inizio di una rivoluzione estetica - Parte 1
«Spesso si bruciava quasi le mani, gli venivano le vesciche, la stanza era sempre piena del fumo di uno dei suoi esperimenti». – Gli inizi della tecnologia di pressatura 30 anni fa non sono stati per niente facili. È stato necessario un lungo sviluppo per arrivare a soddisfare le esigenze degli odontotecnici e dei pazienti. Ma come è nato esattamente a quei tempi il sistema di pressatura di Ivoclar Vivadent e come è diventato quello che è oggi? Faccia con noi un viaggio nel passato per saperne di più sui retroscena della nascita e su come questa storia si è avviata verso il successo.
Gli inizi della ceramica di pressatura di Ivoclar Vivadent, e quindi della relativa tecnologia, risalgono agli anni ‘80. Arnold Wohlwend inseguiva l’idea di produrre restauri privi di metallo e iniziò la ricerca di una soluzione presso l’Università di Zurigo. Quindi 30 anni fa è nata in questo modo la ceramica pressabile. Ivoclar Vivadent da quel momento ha accompagnato lo sviluppo ulteriore verso la tecnologia di pressatura.
«Si è potuto sfruttare ottimamente l’effetto della sinergia insieme si è arrivati a un risultato di successo».
Marcel Schweiger, oggi Director R&D Inorganic Chemistry presso Ivoclar Vivadent, ci racconta quali settori hanno avuto un ruolo importante nella nascita della tecnologia di pressatura: «Il motore nella storia dello sviluppo è stato costituito dalle esigenze dei pazienti che aspiravano a protesi estetiche di alta qualità, soprattutto nella regione anteriore. Quindi ci è stato delineato chiaramente il quadro delle esigenze dal punto di vista degli utenti, al di fuori dell’azienda, e abbiamo sviluppato insieme le idee. Qui sono confluite varie competenze fondamentali da parte di diverse persone. Abbiamo combinato la competenza di Ivoclar Vivadent per i materiali e i forni con la competenza clinica dei partner esterni in possesso del know-how odontotecnico. Si è potuto sfruttare ottimamente l’effetto sinergico e tutti insieme si è giunti a un risultato di successo». La collaborazione degli esperti di Ivoclar Vivadent con gli odontotecnici e gli odontoiatri dell’Università di Zurigo è stata determinante per il successo dello sviluppo del sistema di pressatura. Anche il Dr. med. dent. Urs Brodbeck ha fatto parte del team per conto dell’Università di Zurigo e ha accompagnato gli inizi della tecnologia di pressatura.
Prodotti in ceramica integrale falliti prima del 1991: «un prodotto ad alto rischio per showman»
Urs Brodbeck ricorda gli inizi dei primi sviluppi della ceramica integrale sul mercato: «Prima della tecnologia di pressatura di Ivoclar Vivadent la ceramica integrale era un prodotto ad alto rischio solo per showman. Allora c’era chi si limitava a mettere in mostra i propri casi super fra l’ammirazione generale! E se la sera al bar chiedevo come mai non c’era nessuna foto del follow-up, la risposta che ricevevo era: la metà si è rotta. Questo ci ha motivato a ottenere con la nostra tecnologia di pressatura dei veri risultati soddisfacenti per i pazienti e di lunga durata».
Come sottolinea Urs Brodbeck, la problematica nello sviluppo della ceramica integrale emerse soprattutto per quanto riguardava solidità e durata. Non c’era nessun materiale protesico adeguato che presentasse proprietà analoghe ai restauri finora realizzati e che fosse in grado di sostenere forze elevate. Pertanto la svolta nello sviluppo sarebbe stata veramente una pietra miliare dell’odontoiatria estetica. Urs Brodbeck ha vissuto sulla propria pelle il processo di nascita di questi nuovi materiali nel laboratorio odontotecnico di Arnold Wohlwend presso l’Università di Zurigo: «Ho sempre detto ad Arnold che era un vero Archimede Pitagorico! Spesso si bruciava quasi le mani, fino a farsi venire le vesciche. L’ambiente era sempre pieno di fumo perché stava sperimentando qualcosa di nuovo. E poi, nel 1988, è venuto fuori con uno dei suoi primi grezzi pressati. E, che lo crediate o no, ne avevamo addirittura due: T1 e T2!» Così i due grezzi sono diventati la chiave di volta della tecnologia di pressatura. Questi grezzi erano composti da una vetroceramica rinforzata con leucite e, per le loro proprietà, impiegati esclusivamente nella regione anteriore. Lo sviluppo proseguì per ottenere materiali in grado di sostenere forze più elevate. Insieme con Ivoclar Vivadent quindi fu creata la ceramica pressabile in disilicato di litio.
«Studi internazionali fin dall’inizio»
La lunga durata e la solidità della ceramica in disilicato di litio fu dimostrata fin dall’inizio da diversi studi. In questa prova clinica[1] si condensava un importante vantaggio per i pazienti: la lunga durata del restauro. Marcel Schweiger sottolinea le prestazioni del materiale e parla degli studi iniziali sulla ceramica pressabile: «Con i nostri dati clinici che vanno avanti fin dall’inizio – dal 2002/2003 – possiamo vedere che con la tecnologia di pressatura abbiamo un tasso di sopravvivenza veramente altissimo, nettamente oltre il 90%, nel corso degli anni[2]. È veramente notevole vedere le performance cliniche del prodotto nella pratica quotidiana». Questa performance è confermata da diversi centri di studio internazionali in Europa, negli USA o anche in Asia. Sia il materiale che la durata sui pazienti quindi sono stati già oggetto di analisi e confermati per anni.[2]
«La tessera di un puzzle in tutto il sistema»
Tuttavia la ceramica pressabile non è sola nel sistema: «È veramente decisivo studiare a fondo tutto il processo, dall’inizio alla fine. Che cosa serve agli utenti? Che cosa serve agli odontotecnici, agli odontoiatri e in ultima analisi anche ai pazienti? Tutte le esigenze devono essere soddisfatte. Si comincia con il grezzo pressato, che però non è il restauro dentale finito. È solo la tessera di un puzzle in tutto il sistema. È determinante l’importante ruolo svolto dal forno per dare al materiale la forma di un dente. È altrettanto importante per l’odontoiatra e il paziente che il restauro possa essere cementato adesivamente in modo affidabile. Per questo serve a sua volta una cementazione adesiva ottimale per ottenere una buona adesione al materiale dentale esistente», come spiega Marcel Schweiger. Quindi la tecnologia di pressatura è stata gradualmente sviluppata fino a renderla quella che è oggi, e cioè un sistema completo perfettamente integrato.
La tecnologia di pressatura 30 anni fa ha dato inizio alla rivoluzione estetica. Ivoclar Vivadent ha sviluppato questo sistema insieme con esperti, senza mai perdere di vista le esigenze dei pazienti. Tuttavia l’immissione sul mercato ha posto Ivoclar Vivadent davanti a una nuova sfida.
Leggi nella parte 2 quali difficoltà sono emerse, quale importanza ha oggi la tecnologia di pressatura e come proseguirà in futuro la storia del suo successo.
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