
Perché pressiamo ancora se siamo digitali?
Robert Arvai dirige a Coira un laboratorio odontotecnico specializzato in protesi prive di metallo ed esteticamente funzionali. Si è aggiudicato il forno d’oro Programat EP5010 (pezzo unico) a un concorso alla IDS 2019. Nell'intervista con Robert Grünenfelder (Ivoclar Vivadent), egli parla in generale di odontotecnica e nello specifico di pressatura della ceramica.
Quando ha deciso di aprire un suo laboratorio odontotecnico?
Robert Arvai: Subito dopo gli studi ho lavorato in molti settori, tra cui il controllo qualità nell'industria dentale. Ad un certo punto mi si è presentata l'occasione di trasferirmi negli USA. Lì, per tre anni, sono stato responsabile di reparto in un laboratorio, finché mi si è prospettata l’opportunità di entrare in un’azienda o meglio di aprire un nuovo laboratorio a Coira. Nel 2011 mia moglie ed io abbiamo deciso di lasciare l’America e tornare in Svizzera. Questo è stato il mio passo verso l'indipendenza, che, ad oggi, non ho mai rimpianto.
Quali sono i servizi che il suo laboratorio offre all’odontoiatra?
Robert Arvai: Siamo un laboratorio completo e offriamo tutte le protesi possibili. Siamo specializzati in protesi in ceramica dall'alto valore estetico per la regione anteriore, nonché in faccette in materiale composito su strutture in diversi materiali. La nostra attività quotidiana è segnata da soluzioni prive di metallo, ad es. in ossido di zirconio o disilicati di litio. Solitamente lavoriamo con la tecnica del rivestimento estetico o della pressatura. Ricorriamo alla produzione monolitica solo in casi eccezionali.
Alla IDS 2019 ha vinto il Programat EP 5010. È soddisfatto del forno?
Robert Arvai: Siamo stati entusiasti del forno sin dall'inizio, perché i risultati di pressatura erano esattamente come ce li aspettavamo. Le ceramiche defluiscono in modo ottimale e i restauri pressati si adattano bene. Il forno può essere regolato facilmente ed è semplice da usare, tanto che può essere utilizzato da qualunque tecnico del nostro laboratorio.
Le piace la telecamera a infrarossi incorporata per la misurazione della temperatura sul pezzo? Conosceva già questa tecnologia?
Robert Arvai: Lavoriamo da tempo con i forni Programat di Ivoclar Vivadent. Non avevamo ancora l'ultimo modello – il Programat EP5010 – e così la gioia per la vincita è stata grande. Non conoscevo il riconoscimento della grandezza della muffola. Invece conoscevo già la tecnologia a infrarossi per la misurazione della distribuzione del calore nel forno, già presente nel mio forno Ivoclar Vivadent.
Ha già lavorato con la modalità FPF (funzione di pressatura completamente automatica) e quali sono stati i risultati?
Robert Arvai: Finora abbiamo utilizzato solo una volta la funzione di pressatura completamente automatica, ottenendo un ottimo risultato. Qualsiasi odontotecnico però conosce la sensazione di non volere lasciare tutte le fasi di lavorazione a una macchina e vuole mantenere il controllo ... *ride* ... è un controsenso, perché la pressatura completamente automatica funziona davvero bene. Dovremmo considerare di utilizzare più spesso questa procedura e beneficiare dei suoi vantaggi.
Quali sono, secondo Lei, i punti di forza della tecnica di pressatura?
Robert Arvai: I punti di forza della tecnica di pressatura sono evidenti. Un disilicato di litio pressato, stando alla mia esperienza, è molto più stabile, ad esempio, di una struttura fresata che deve essere poi cristallizzata. Inoltre, come odontotecnico, con la tecnica di pressatura posso regolare direttamente la precisione dimensionale. I risultati sono difficilmente superabili a mio avviso. L'estetica, in teoria, è paragonabile alle strutture fresate. In pratica, la finitura estetica del restauro dipende dall'abilità dell'odontotecnico – indipendentemente da che sia pressato o fresato. Utilizziamo entrambe le procedure in base all’indicazione.
In quali casi prediligete la tecnica di pressatura alla tecnologia di fresatura CAD/CAM?
Robert Arvai: Utilizziamo la tecnologia di fresatura prevalentemente per ponti ampi e in caso di restauri in ossido di zirconio.
Come vede il futuro della tecnica di pressatura ai tempi delle frese CAD/CAM e delle stampanti 3D?
Robert Arvai: Come accade molto spesso nella vita, non esistono solo il bianco e il nero. Ciascuna delle tecnologie menzionate presenta i suoi vantaggi. Non è più possibile immaginare metodi di produzione odontotecnica senza tecnologia di pressatura. Il disilicato di litio pressato resta sempre molto valido come materiale della struttura e in laboratorio non possiamo farne a meno. Non riesco a immaginare di poterne farne a meno un giorno; nonostante il clamore attorno alle unità fresate, per le quali, in molti casi, ci si dovrebbe concentrare sulla massimizzazione dell'utile. Il costo d’acquisto e i costi correnti per CAD/CAM sono comparativamente elevati e devono essere valutati con oculatezza. Se il laboratorio fattura il restauro a un prezzo molto basso, da un punto di vista economico aziendale, riuscirà a coprire a mala pena i costi. Ritengo che la soluzione ottimale sia rappresentata da un manufatto odontotecnico, pressato in laboratorio e rifinito esteticamente con maestria.
Quali miglioramenti auspica per la tecnica di pressatura?
Robert Arvai: Non restano molti margini di miglioramento. L'unica cosa che vorrei è un workflow ben definito dalla struttura stampata in 3D a quella pressata, senza molti passaggi intermedi. Il workflow andrebbe ottimizzato per consentirci di ottenere risultati constanti e riproducibili.
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